Letteratura e critica - Libri d'arte
Il lavoro dell'artista è il continuo scavo nel mistero Francis Bacon

Sikelía

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Copertina Sikelia - Massimiliano Mandorlo
Copertina Sikelia – Massimiliano Mandorlo

Sikelia  è un libro d’artista  che si compone di tre testi inediti di Massimiliano Mandorlo  e un’incisione da lui realizzata, con una nota critica di Elisabetta Motta. Questa edizione è stata composta e stampata a mano con caratteri Bodoni  su carta Amatruda di Amalfi con i torchi dell’Ex gelateria di via Guinizelli 14 per i tipi de Il ragazzo innocuo in 44  esemplari numerati e firmati nel mese di novembre 2024

Incisione di Massimiliano Mandorlo
Incisione di Massimiliano Mandorlo

 

Sikelía è un viaggio poetico ed esistenziale, in bilico fra passato e presente, lungo luminosi e ventosi paesaggi del Mediterraneo, tra antichi approdi e nuove ripartenze.

Operando come un pittore, con una serie di pennellate di colore e di tocchi plastici e musicali, Mandorlo fa sì che  il lettore avverta i  suoi versi come forme vive di esperienza, come immersioni negli elementi concreti delle cosmogonie arcaiche: l’acqua e l’aria, la terra e la luce. Seguendo la voce poetante, ci troviamo così coinvolti  in alcune personali ma universali avventure iniziatiche, in cui si avverte un sentimento del tempo nutrito di rispetto profondo per le proprie radici, per il proprio destino.

Benché non gli abbia dato i natali (Mandorlo è romagnolo di origine), la Sicilia è la terra di suo padre e dei suoi avi, è il luogo dove il poeta è stato per la prima volta “chiamato per nome” e dove ha mosso i primi passi guidato dalla luce. Una luce che scivola mobile di cosa in cosa, suscitando i colori, così accesa nell’oro abbagliante dei mosaici di Palermo da ricordare il bagliore dell’Origine.

Terra di conquista, mosaico di culture diverse, la Sicilia è anche un luogo  da cui partire per raggiungere altre mete: un braccio di mare la separa da Ustica, perla nera di luce e pietra lavica, un «incendiato ossario» che custodisce i resti di mercenari greci che lì hanno trovato la morte, approdo in cui ancora si può ascoltare una donna che dai balconi «canta / i primi nomi del mondo».

Ritrovare il tempo perduto – in particolare quello dell’infanzia – significa per Mandorlo dare nuova luce a immagini di bellezza e distruzione che sfilano sotto i nostri occhi, ricercare quel nocciolo di verità che si cela nell’etimologia dei nomi, nei paesaggi, nelle forme, ricordandoci  che siamo tutti figli di quel canto primordiale e di una tradizione culturale e artistica millenaria che non possiamo dimenticare.     Elisabetta Motta

 

Ustica

          ustum

sferzata da venti

isola nera di luce

di lavica pietra

incendiato ossario

 

Ustica     un vento s’infila

tra le case distrutte,

gonfia i tendoni

dai balconi una donna

canta

i primi nomi del mondo

 

⁕ ⁕ ⁕  

 

Palermo

         sconnessa

tagliata in due

tra pietra e mare

 

Palermo

       Balarm    brucia

nell’oro accecante

dei suoi mosaici

nella vertigine

delle muqarnas

 

voci di donne e navi

tra le persiane

e i palazzi crepati

Palermo

oro e macerie

oro e distruzione

 

⁕ ⁕ ⁕  

 

Sicilia    Sikelía

da dove viene

questa luce    s’addruma

s’astuta    scivola

in mille ori

in mille fiammanti colori

 

syké    eláia

verde d’olivi

di nomadi ficudinia

viola di sudda

di verde smeraldo

di blu oltremare

 

Sikelía

che per la prima volta

mi hai chiamato per nome

e con la tua luce

mi hai insegnato

a camminare

 

Firmacopia del libro con Mandorlo, Ragozzino, Elisabetta.
Firmacopia del libro con Mandorlo, Ragozzino, Elisabetta.
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Posted in Articoli, Curatele Libri d’Arte

Elisabetta Motta View posts by Elisabetta Motta

Sono scrittrice, autrice di articoli, recensioni, interviste e saggi critici sulla poesia contemporanea. Amo l’arte in ogni sua forma, in particolare mi affascina in poesia il binomio parola / segno. Ho avuto la fortuna di incontrare nel corso degli anni alcuni piccoli editori che realizzano libri d’arte e poter collaborare alle loro edizioni con i miei testi critici. Come operatrice culturale organizzo eventi per La Casa della Poesia di Monza (di cui sono Vicepresidente dal 2015) nello splendido scenario della Villa Reale e del parco. Insegno lettere da molti anni in un liceo artistico a dei ragazzi meravigliosi ai quali cerco di trasmettere la mia passione per la poesia e per la bellezza e la convinzione che il lavoro dell’artista è il continuo scavo nel mistero. E di certo continuerò, finché avrò voce e fiato per farlo.

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