Rivista clanDestino vedi articolo originale pubblicato in data 17/02/2022
Corrado Bagnoli, La Casa visitata, Puntoacapo, 2021
Il nuovo libro di Corrado Bagnoli La casa visitata (puntoacapo, 2021) è un poema costruito con un’architettura narrativa che accompagna il lettore in un itinerario spirituale scandito da alcune tappe fondanti del cristianesimo. Dalla luce della Genesi, che determina il farsi dell’universo, dei cieli e delle acque, passando attraverso l’Annunciazione si giunge con la Crocefissione al buio delle origini, da cui tutto ha avuto inizio. La Deposizione, che ad essa segue, segna un ulteriore sprofondamento fin nelle viscere della terra e sembra segnare un punto di non ritorno. Ma ecco che proprio quando l’uomo sta per abbandonare ogni speranza accade l’inaudito, la Resurrezione, che segna il ritorno alla vita. Il libro si conclude con Il cinquantesimo giorno, che segna la discesa dello Spirito Santo ad illuminare la nostra esistenza, a vivificare la nostra casa, come una nuova epifania che spinge l’uomo a una ripartenza.
È un testo in cui arde un fuoco, pieno di abissi e vorticose salite, di fiamme e di grandi distese d’acqua, di meditazioni e di riflessioni che il lettore può fare sue, spingendosi alle soglie della preghiera.
La forma poematica, già adottata in libri come Fuori i secondi e Casa di vetro, regala un respiro ampio all’opera e consente di operare continui rimandi tra le diverse situazioni, fra i segni e i personaggi che si incontrano e si completano.
Il motivo della casa, una sorta di correlativo oggettivo delle opere di Bagnoli, coniugato in vari modi in tutte le sue precedenti raccolte, si congiunge qui con l’accadere del movimento; è infatti non un tu qualunque ma il Risorto stesso che ci viene a visitare e ci abita. La casa è dunque il luogo circoscritto da cui occorre ripartire, pronti per una nuova missione di testimoni del vivente. Solo in virtù di questa condivisione dei gesti che la poesia porta con sé, essa può diventare uno spazio sacro da visitare. Sacro che è poi la dimensione dell’umano e l’accoglienza stupita della realtà; la sua cura e la restituzione sono il movimento stesso della vita e del fare poetico che scaturisce sempre dall’atto del vedere, per poi diventare visione ed inseguire la realtà misteriosa che abitiamo. «Dallo sguardo nasce la voce: / dire è un gesto che viene da altri, / restituzione e compimento / di quanto è accaduto davanti / ai nostri occhi e in essi conservato», scrive in Genesi.
Se Casa di vetro era nata da una lunga frequentazione del pittore Pierantonio Verga e delle sue opere, in questo caso le poesie dialogano con i dipinti di Alessandro Savelli, riprodotti all’interno del volume e dedicati agli stessi temi sacri. Si tratta di tele di grandi dimensioni dipinte in un lungo arco di tempo, dal 1987 al 2019, in cui a prima vista prevale il colore rosso e talvolta blu, e da cui affiorano dal profondo segni che richiamano immagini evocative insite nella memoria collettiva: una mano nel cielo, un corpo disteso che prende vita, un manto blu materno, una cometa, una croce… Ruolo importante gioca la luce che inonda gli spazi, crea direzioni, armonizzando contrasti fra luce e ombra. In quella che sembrerebbe una materia indeterminata si rivela, con un’attenta osservazione, l’indicazione dell’orizzonte che lascia ampio spazio al cielo o la delimitazione, tramite poche coordinate essenziali, di ambienti interni inondati di luce vivificante e salvifica, aprendo così, di conseguenza, anche il nostro sguardo alla speranza.