LA BELLA DI MONZA VII edizione -15 maggio 2022
Domenica 15 Maggio nello splendido Roseto Niso Fumagalli del Parco di Monza si è svolta a cura di Elisabetta Motta e Antonetta Carrabs la VII edizione de La Bella di Monza organizzata da La Casa della poesia di Monza, manifestazione inserita nel MIRABELLO CULTURA volta a celebrare la rosa all’interno dello splendido Roseto Niso-Fumagalli.
La visita al roseto è stata guidata daCorrado Beretta, istruttore tecnico direttivo presso il Consorzio della Villa Reale, addetto ai progetti di valorizzazione della Reggia e del Parco. Il Roseto è uno dei più belli d’Italia, realizzato nel1964 per volontà dell’industriale monzese Niso-Fumagalli, appassionato di floricoltura e fondatore dell’Associazione Italiana della Rosa. Attualmente, al suo interno, accoglie più di quattromila varietà di specie. Nel mese di maggio è in piena fioritura e ci regala un piccolo angolo di paradiso coi suoi inebrianti profumi e un tripudio di colori che variano dalle tonalità più accese alle tinte pastello più delicate delle rose antiche. Una fra le prime rose che sboccia è la Rosa chinensis, detta comunemente La Bella di Monza (da cui prende il nome la manifestazione monzese), rosa ibridata all’inizio del XIX secolo da Luigi Villoresi, responsabile dal 1802 al 1823 dei Giardini e del Parco della Villa Reale di Monza.
A seguire si è svolto un intrattenimento musicale dell’ensemble Hensen Hitti La selce e l’arco. Paesaggi Sonori per pietre sonanti, oboe, violino e corde lontane, con brani parzialmente improvvisati al momento e volti a cercare evocazioni e rispecchiamenti sonori rispetto al Roseto della Villa Reale. Il gruppo è composto da Pierangelo Pandiscia: liuto, pietre sonore, campane tubolari, conchiglie tromba; Gino Ape: oboe, duduk, conchiglie tromba; Giampaolo Verga: violino.
Le musiche si sono alternate con letture di testi dedicati alla rosa e alla natura, a cura dei poeti Davide Ferrari e Tiziano Fratus da me introdotti. Sono due poeti legati ad un progetto poetico, artistico e musicale intitolato Le voci della rosa, che conduce il lettore nel modo affascinante di questo fiore che, dai lirici greci del VII secolo fino ai giorni nostri, è stato oggetto di ispirazione per la sua bellezza, il profumo, il colore, ma anche per il suo farsi simbolo di civiltà.
Davide Ferrari ha letto alcuni testi tratti da Tutte le altre rose (effigie, 2021) una raccolta poetica interamente dedicata a questo fiore, scritta in dialetto pavese, una lingua che, come ha scritto Franco Loi nella prefazione «aiuta la rosa a sbocciare» e che spazia da citazioni letterarie e musicali a ricordi personali. Per un ulteriore approfondimento in merito alla raccolta si legga lamia recensione al seguente link: https://elisabettamotta.it/tutte-le-altre-rose-di-davide-ferrari-effigie-2021
Tiziano Fratus, autore di numerosi libri di saggistica, meditazione, romanzi dedicati all’alberografia e dendrosofia ha lettoalcuni testi dedicati al tema della natura e alcune poesie tratte da Sogni di un disegnatore di fiori di ciliegi (Aboca, 2020) e in particolare da Arpa di spine. Si tratta un poemetto interamente dedicato alla rosa, che si compone di cinque testi in cui le spine segnano i cinque dolori della vita, come passaggi obbligati di un percorso di conoscenza intellettuale e legato all’amore. Per ulteriori approfondimenti su questa raccolta si consulti il suo sito https://studiohomoradix.com/sogni-di-un-disegnatore-di-fiori-di-ciliegio