Letteratura e critica - Libri d'arte
Il lavoro dell'artista è il continuo scavo nel mistero Francis Bacon

La Bella di Monza

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LA STORIA DE LA BELLA DI MONZA
Foto de “La Bella di Monza” (Rosa modoetiensis Villoresi) esemplare che si trova nel Roseto NisoFumagalli di Monza
Foto de “La Bella di Monza” (Rosa modoetiensis Villoresi) esemplare che si trova nel Roseto Niso Fumagalli di Monza

 

Nel 1777, i monarchi d’ Asburgo, sovrani del ducato di Milano, commissionarono la costruzione di un magnifico palazzo circondato da parchi e giardini, nei pressi di Monza. Lo splendido giardino fu residenza di Ferdinando d’ Austria, tra l’altro brillante botanico, fino all’arrivo dei francesi nel 1796. Con la proclamazione del Regno d’ Italia, il palazzo di Monza, divenne la dimora del Vicerè Eugene Rose di Beauharnais. Poco dopo essersi insediato nella Reggia di Monza, il Vicerè assunse un giovane agronomo come capo giardiniere: Luigi Villoresi, che non solo progettò e curò quello che il  celebre paesaggista inglese Loudon, nel 1835 definì: ‘il più bel giardino in Italia’, ma riuscì ad ottenere diverse rose tra le quali una chinensis chiamata ‘Rosa modoetiensis Villoresi’, ‘Rosa semperflorens Villoresi’ oggi nota come ‘Bella di Monza’. Di Villoresi Loudon scrisse: ‘Ottenne dai semi della Rosa Bengala, fecondati con altre rose, più di cinquanta varietà diverse, tra cui alcune profumatissime e Bellissime’. Della ‘Bella di Monza’, il medico Mezzotti scrive sempre nel 1835: ‘Nessuna rosa, io penso, raggiunge i meriti di quelle di questi Giardini Reali, che sono praticamente sempre in fiore e tra cui spicca la ‘Rosa di Monza’. Nella prima metà del 1800, il secolo delle rose, la rosa di Villoresi compariva nel cataloghi dei vivai di tutta Europa, anche in quello del grande Vibert che nel suo Essai sur les roses la cita come rosa molto resistente. (da Le rose italiane, Andrew Hornung, Pendragon, 2015)
In occasione della Giornata dei parchi letterari italiani domenica 18 maggio 2025 LA Casa della Poesia di Monza, il Parco letterario Regina Margherita e Il Parco Valle Lambro hanno organizzato la X edizione de La BELLA DI MONZA, il consueto evento dedicato alla rosa. 
L’evento si è articolato in due diversi momenti: alle ore 17.15 visita al Roseto Niso Fumagalli con il maestro giardiniere e con Antonetta Carrabs Presidente de La Casa della Poesia di Monza.
La Reggia di Monza vista dal Roseto Niso Fumagalli
La Reggia di Monza vista dal Roseto Niso Fumagalli
Il maestro giardiniere durante la visita guidata nel Roseto
Il maestro giardiniere durante la visita guidata nel Roseto
La seconda parte si è tenuta alle ore 18.30 nella Sala degli Specch,i dove si è svolto il concerto letterario È L’IMMORTALE ROSA. D’annunzio e il fiore dell’ebbrezza con Paola Goretti voce narrante, Vincenzo Zitello all’arpa celtica, Fulvio Renzi al violino. Io stessa ho avuto il piacere di introdurre gli ospiti e di fare un breve escursus sul tema “La rosa” in ambito letterario, dai lirici greci alla modernità. Il concerto poetico È l’immortale rosa. D’Annunzio e il fiore dell’ebbrezza ha preso ispirazione dall’omonino libro di Paola Goretti edito da Silvana editoriale

Il volume è la prosecuzione di un contributo solo accennato (Parole come Rose), proposto nell’ambito della tavola rotonda È l’immortale Rosa. Arti, storia, natura, architettura del paesaggio, ospitata presso Il Vittoriale degli Italiani il giorno 21 settembre 2019. Il simposio, curato da Sabina Antonini e moderato con Umberto Andolfato, che vide la partecipazione di relatori di approccio e formazione assai differente – Carlo Pagani, maestro giardiniere; Anna Caterina Furlani Pedoja, paesaggista; Beatrice Barni, dottore in scienze naturali e titolare dell’omonima
azienda florovivaistica pistoiese; Tania Gianesin, Co-founder and Executive Board member di Moleskine Foundation -, voleva – anzitutto – dar conto della presenza della rosa nei più diversi contesti: storici, artistici, botanici, scientifici, culturali. A questa ricerca viene con questo volume fornito un contributo letterario che antologizza la presenza della rosa nella produzione dannunziana: prescindendo da intenti di sistematicità o censimento esatto, la volontà dell’autrice è piuttosto quella di, per usare le parole presenti nel saggio introduttivo, illustrare un andamento capace di indicare una rotta, una costellazione di senso, un orizzonte spirituale, una categoria atmosferica all’interno della quale la danza della rosa (perché la rosa è una
danza) sigla i riverberi emotivi del Poeta". Prendendo spunto da tale libro Paola Goretti ha introdotto il tema con questa citazione dannunziana Tutto è divina musica
e strumento docile all’infinito soffio (Bocca di Serchio, da Alcyone), a seguire l’esecuzione di Graal del maestro Zitello. Il percorso è continuato con letture di testi tratti da Il Piacere, Le Laudi, Poema paradisiaco, Consolazione, Il Notturno alternate con le musiche tratte dal cd Le voci della rosa che, insieme alle parole hanno in prosa e poesia hanno evocato atmosfere con sfumature d’antiquaria, sontuose e opulente, dolci e malinconiche, cupe e notturne, erotiche e infine, a chiosa, l’atmosfera suprema con il brano che dà il titolo all’incontro:

da La Chimera
1885 – 1888
Donna Francesca, IX

La carne è santa. E’ l’immortale rosa
che palpita di suo sangue vermiglia.
E’ la madre de l’uomo ed è la figlia.
Ed è quella che sta sopra ogni cosa.

Ella racchiude, come un’urna aromi,
tutte le voluttà, tutti i dolori.
Ha l’ardente opulenza ella de’ pomi
ha la soavità casta de’ fiori.

Elisabetta Motta con Paola Goretti mentre introduce l’evento de La Bella di Monza
Elisabetta Motta con Paola Goretti mentre introduce l’evento de La Bella di Monza
Fulvio Renzi, Paola Goretti, Vincenzo Zitello - Sala degli Specchi - Reggia diMonza
Fulvio Renzi, Paola Goretti, Vincenzo Zitello – Sala degli Specchi – Reggia di Monza
Un momento del concerto poetico “È l’immortale rosa” dedicato a D’Annunzio.
Un momento del concerto poetico “È l’immortale rosa” dedicato a D’ Annunzio.

Notizie sugli artisti

Paola Goretti, cinquecentista di formazione, storica dell’arte e del costume, dottore di ricerca in Arti della Luce, si è dedicata per vent’anni ai sistemi del vestiario di alta epoca, poi confluiti in innumerevoli scritti e in Monumenta. I Costumi di Scena della Fondazione Cerratelli, fotografie di Aurelio Amendola (Pacini), premiato dal Club Unesco di Firenze (2010). Ha insegnato e collaborato con prestigiose istituzioni culturali nazionali e internazionali per progetti interdisciplinari, tenuto la cattedra di Scenari presso l’Università dell’Immagine di Milano ideata sui cinque sensi da Fabrizio Ferri (1998-2005), lavorato alla Fondazione Ermitage per alcune ricognizioni sul patrimonio italiano a San Pietroburgo (2009-2010). Si occupa di estetica della luce e della natura, di tradizione classica e integrazione sensoriale. Tra le mostre curate: Claudio Koporossy. Acqua di rose (Bologna, 2023); Vita Universa. Jorio Vivarelli scultore (Pistoia, 2022); L’arte della bellezza: i gioielli di Gianmaria Buccellati (Reggia di Venaria, 2016); Kokocinski. La Vita e la Maschera: da Pulcinella al Clown (Roma, 2015); Octavia Monaco. Inda Angelica Fiamma. Figure della contemplazione (Bologna, 2015); Venanzo Crocetti e il sentimento dell’antico. L’eleganza nel Novecento (Roma, 2013). E poi, Aurelio Amendola. Un’antologia (Pistoia 2021; Bari 2022), nelle Edizioni Treccani. Dal 2013 collabora con la Fondazione Il Vittoriale degli Italiani. Tra le imprese realizzate, la curatela di mostra e catalogo D’Annunzio e l’Arte del Profumo. Odorarius Mirabilis (14 aprile 2018-27 gennaio 2019), con la scenografia del Maestro Pier Luigi Pizzi. A compendio, per Vidal-Mavive ha preso parte all’ideazione letteraria della linea Odorarius Mirabilis: i Profumi di d’Annunzio. A corredo del progetto LODOROSA e dell’inaugurazione del Roseto del Vittoriale (15 maggio 2021), ha pubblicato l’antologia È l’immortale rosa”. D’Annunzio e il fiore dell’ebbrezza, Silvana Editoriale, 2022. Per ENCICLOPEDIA DIGITALE DANNUNZIANA (EDDA, 2024) promossa dal Ministero della Cultura e diretta da Pietro Gibellini e Giordano Bruno Guerri- ha redatto la voce ROSA E PROFUMO. Sempre alla rosa ha dedicato anche una fiaba illustrata, La rosa di Bologna. Una storia profumata (Minerva, 2022), con una nota di Carlo Pagani, maestro giardiniere e collezionista di rose antiche. Tra le ultime pubblicazioni anche Alfabetiere Emotivo (Cinquesensi, 2023); Tu m’inambri (Cinquesensi 2023): una lettera inedita di d’Annunzio dedicata a Irma Colli, alias Irma Amir Amor. E poi Io, Lavinia. La prima pittoressa (Minerva 2024): un racconto per bambini dedicato al genio e all’ingegno di Lavinia Fontana. Abbina all’attività scientifica quella poetica, come voce narrante e ispirata imparolatrice.

Vincenzo Zitello è nato a Modena nel 1956, vive in Brianza.
Compositore concertista, polistrumentista, ha iniziato giovanissimo lo studio della musica. Ha studiato con Alan Stivell Canto gaelico e britannico e l’Arpa celtica irlandese (Clarsach) diventandone in Italia il primo divulgatore.
Nel 1995 ha scritto le musiche per lo spettacolo teatrale “The Beat Generation”. In occasione del tributo a Fernanda Pivano a Conegliano Veneto ha accompagnato Allen Ginsberg in un suo reading.
Dal 1995 al 2000 ha composto musica religiosa per il Vaticano e nel ’95 c le musiche di un’Ave Maria che ha presentata dal vivo ad “Eurhope” , a Loreto, alla presenza del papa. È stato direttore del Festival dell’Arpa di Viggiano dal 1997 al 2017.
Ha fatto parte della giuria del del Prix du Trophée de Harpes Camac al Festival Interceltique de Lorient 2010 e del Festival Internazionale delle Arpe a Salsomaggiore Terme dal 2010 al 2014.
Ha tenuto Master Class, ai conservatori di Parma, di Pesaro e di Como. Ha collaborato con Franco Battiato, Ivano Fossati, Fabrizio De Andrè, Alan Stivell e molti altri musicisti di fama internazionale.
Nel 1985 forma il duo A Sciara con Saro Cosentino e registra un 45 giri prodotto da Battiato. Nel corso degli anni ha pubblicato i seguenti album singoli: Et vice versa (1987), Kerygma (1988), La Via (1994), Aforismi d’Arpa (1998), Concerto live (2001), Solo (2005), Atlas (2007), Talismano (2011), Infinito (2014), Metamorphose, XII (2017), Anima Mundi (2019), Mostri e prodigi (2021), “Le voci della rosa” (2023) Graal 2024. Il suo sito è www.vincenzozitello.it

 

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