La Casa della Poesia di Monza | Rassegna Mirabello Cultura 2017
Incontro con Tiziano Fratus
Nidi per animi leggeri
Domenica 23 aprile 2017
Passeggiata di letture, ascolto, poesia, scrittura e dendrosofia nel Parco della Reggia di Monza – guidata da Tiziano Fratus
A seguire pranzo con l’autore presso la trattoria Il Dosso all’interno del Parco.
Nel corso della passeggiata nel Parco della Villa Reale di Monza, che si è articolata in varie tappe, Tiziano Fratus ha alternato momenti di contemplazione degli alberi e atti di dendrosofia con la lettura di testi poetici e in prosa dai seguenti libri: Vergine dei nidi. Poesie creaturali. (Collana e-book Feltrinelli); Un quaderno di radici. Poesie dallo studio fiammingo (Feltrinelli); Ogni albero è un poeta (Mondadori); Il sole che nessuno vede; L’Italia è un giardino (Laterza).
Di seguito proponiamo alcuni passaggi significativi estratti dai suoi libri e alcune foto dell’autore scattate nel Parco di Monza:
Non ho parole per descrivere la bellezza del mondo. Il mio respiro si confonde con quello delle piante. Il mio ascolto si mischia al canto degli uccelli. Il mio occhio vaga come un vascello nel mare delle nebbie, fra un braccio di montagna e la cima piramidale del Monviso. Non esiste nulla di più naturale che ammirare il paesaggio, al tramonto. Il silenzio assoluto, la natura che cambia colore a seconda della distanza, lo strato di nebbia che dipinge la dissolvenza fra vallata e vallata. Quando mi immergo nel profondo del paesaggio e mi faccio io stesso paesaggio, percepisco la voce del mondo.
L’uomo che entra in un bosco o in una riserva dovrebbe farlo in silenzio. Anzitutto per dimostrare rispetto al luogo che ci sta per accogliere, di conseguenza per meglio godere del vociare sommesso della natura. Un bosco non è mai in completo silenzio, così come un uomo non lo è nemmeno quando tace. Produciamo rumore camminando, produciamo rumore respirando. La nostra solo presenza influenza lo scorrere della vita in un bosco. La volpe che ci intravede lungo un sentiero sfuma in un lampo di code, dietro gli alberi. Sentendoci arrivare le anatre fra i giunchi riprendono il largo. Il martin-pescatore muta postazioni di tuffo sapendoci seduti in riva al lago. L’unica possibilità di ascoltare il silenzio assoluto l’abbiamo dentro di noi, soltanto lì, in fondo, laggiù, al cospetto del sole che nessuno vede.
Il tempo del legno
Ho atteso il tempo del legno,
per chiedere permesso a Dio
– colui o colei che non ha nome e non ha forma –
qui dove ha saputo tollerare le mani di un vecchio
che ha rimosso la storia delle stagioni.
Sono precipitato dentro la conta del bosco,
ho seduto e ho tastato, ho ammirato
il bambino che non sono stato.
Chi sei? ho chiesto
Sono il sole che nessuno vede, ha risposto.
Ho socchiuso gli occhi, pregato me stesso
di non pensare più a niente, di centrare il mare del vuoto.
Non ho vestito l’anima di pace, che non è spuntata.
Ho solo percepito il terrore della materia
annidata, cerchio su cerchio, un anno dopo l’altro.
Quanto siamo deboli, ha detto
– Ed io che ti credevo pronto alla roccia
–No, caro uomo, nemmeno la roccia sogna serena
— Tiziano Fratus da Il sole che nessuno vede, ediciclo editore, 2016
Nido per animi leggeri
Quanto sai essere leggera,
quando il vento passa fra i tuoi capelli di creta.
Fai pulizia, fra le foglie e i ramoscelli.
L’ordine ha valore di rinascita, mi ripeti.
Le uova non sono ancora state deposte,
ma le aspetti, a giorni, non appena
i ciliegi saranno in fiore.
Le rondini non sono rincasate, le opportuniste.
Allunghiamo lo sguardo a mezzogiorno,
socchiudi le palpebre e annusi l’aria,
con la punta del naso ci tocchiamo e sorridiamo.
Siamo noi i prossimi animali che avranno le ali, prometti.
Non è che le parole si regalino senza nulla in cambio.
Ogni minimo pensiero ha un costo in ore-sonno.
Coltivare la visione pretende acqua fresca, di sorgente.
Le radici scavano e scavano,
nel mare secco della terra,
di fronte alle mura di Troia
— Tiziano Fratus da Vergine dei nidi. Poesie creaturali. (Collana e-book Feltrinelli);
Tiziano Fratus
Tiziano Fratus (Bergamo, 1975) ha coniato il concetto di Homo Radix, la pratica dell’Alberografia e la disciplina della Dendrosofia. Ispirandosi al concetto di “minimalismo sacro” o “minimalismo mistico”, conduce una pratica quotidiana di meditazione in natura e lavora alla scrittura di una serie di volumi, personali fotografiche e la rubrica “Il cercatore di alberi” che tiene sulle pagine del quotidiano «La Stampa». L’intera sua costellazione editoriale va sotto il titolo di Arborgrammaticus e ne fanno parte, fra gli altri Manuale del perfetto cercatore d’alberi (Feltrinelli), la Trilogia delle bocche monumentali(Laterza – L’Italia è un giardino, Il libro delle foreste scolpite, L’Italia è un bosco), il romanzo Ogni albero è un poeta (Mondadori), il Dittico degli alberi nube (Ediciclo – Il sussurro degli alberi ed Il sole che nessuno vede); le ultime raccolte di poesia, Un quaderno di radici e Vergine dei nidi, sono pubblicate da Feltrinelli. In estate uscirà il nuovo libro: I giganti silenziosi (Bompiani). È fra i poeti selezionati dalla piattaforma Versopolis che unisce i maggiori festival di lirica d’Europa; sue poesie sono state tradotte e pubblicate in inglese, francese, tedesco, spagnolo, portoghese, polacco, slovacco e lituano. Orchestra piccoli atti di dendrosofia dal nome La procreazione del bosco, accompagnando gruppi di persone a conoscere gli alberi, la natura e la meditazione. Vive ai piedi delle Alpi, laddove finisce la pianura e iniziano le montagne.
Visitate il Sito di Tizano Fratus : www.homoradix.com