Il giorno 7 aprile 2017 La Casa della Poesia di Monza ha voluto ricordare i novant’anni di Giampiero Neri con un incontro presso il Teatrino della Villa Reale di Monza.
Ha condotto l’incontro Elisabetta Motta, critica letteraria e Vicepresidente della casa della Poesia di Monza, che di recente ha pubblicato una intervista a Neri nel suo libro La poesia e il mistero. Dodici dialoghi (La Vita Felice 2016) e nel 2015 ne ha curato un libro d’arte edito da Luciano Ragozzino (Una storia naturale, Il Ragazzo innocuo). Proprio per l’occasione Luciano Ragozzino ha pubblicato una nuova plaquette d’arte, a cura di Marco Rota, presentata durante la serata, dal titolo Un empirico con un testo inedito di Neri e una sua incisione, visibile nel sito dell’editore (www.ilragazzoinnocuo.it)
Durante la prima parte della serata è stato portato sulla scena un dialogo a tre voci fra Giampiero Neri, il poeta Alessandro Rivali e l’attrice Laura Piazza, liberamente tratto dal libro intervista Giampiero Neri un maestro in ombra di Alessandro Rivali (Jaca book 20013) . In questa conversazione sono stati ripresi alcuni nodi essenziali della vita di Giampiero: l’infanzia, i ricordi legati alla guerra, il lavoro in banca, che ha coinciso con il momento del suo apprendistato poetico, il suo difficile rapporto con il fratello, lo scrittore Giuseppe Pontiggia, l’incontro con l’architetto Terragni, che frequentava la sua casa, il professor Fumagalli e altre figure importanti nella sua formazione. Ma si è parlato anche delle sue scelte letterarie, del suo amore per autori come Campana,Rimbaud, Pasternak, Fenoglio, Gadda, autori di riferimento a lui molto cari, di cui sono stati letti alcuni significativi passaggi.
Di seguito Pietro Berra, giornalista e poeta, intervenuto nella seconda parte della serata (autore di una monografia su Neri, Il poeta architettonico, Dialogo libri 2005) ha parlato del nuovo libro di Neri, Via provinciale (Garzanti 2017) mettendone in luce temi, motivi, luoghi e personaggi che sono divenuti di raccolta in raccolta degli archetipi. Oggi, ha sottolineato Berra, «Neri sembra essere uscito dall’ ombra grazie al moltiplicarsi degli studi su di lui ma anche per la limpidezza che nei suoi testi è andata in un crescendo continuo, prova di una ricerca creativa ed esistenziale di cui Via provinciale costituisce un nuovo approdo. Si tratta di un’opera che costituisce un trittico assieme assieme ai precedenti Paesaggi inospiti (2009) e Il professor Fumagalli e altre figure (2012). Essa si compone attorno al senso della violenza nella natura e nella storia, tema centrale dell’opera neriana fin dall’esordio con “L’aspetto Occidentale del vestito” del 1976, e che qui raggiunge l’apice.»
Infine è intervenuta la poetessa Maria Stella Eisenberg che ha sottolineato come un altro motivo trascurato dai critici sia a suo dire fondamentale nell’opera di Neri: il motivo dell’ assenza. Nella scrittura di Neri «La poesia nasce in genere dalla mancanza di qualcosa o di qualcuno, la presenza e il possesso meno spesso sono temi poetici, quasi che la gioia non abbia bisogno di cantori quanto la sofferenza.» La serata si è conclusa con il taglio della torta e un brindisi per celebrare l’uomo, l’amico e il poeta che nel corso di tanti anni ha fatto dono a noi tutti delle sue splendide fioriture poetiche.