Introduzione dell’autrice
Quello che si profila agli occhi del lettore è un appassionante viaggio nel variegato mondo di Giampiero Neri e dei suoi animali. La loro presenza nei suoi scritti è così insistita da divenirne una costante, così ricca e variegata da costituirne un vero e proprio bestiario. Si tratta di una componente non esclusiva della sua poesia: gli animali scorazzano liberamente e assiduamente anche tra le pagine della sua prose, tanto da divenire un elemento essenziale nel codice interpretativo dell’intero corpus neriano. Esso viene indagato scovandone le connotazioni ricorrenti e le eccezionalità, con riferimenti ai bestiari medievali, al mondo classico e in particolare alla tradizione letteraria otto-novecentesca che va da Baudelarie a Valery, da Kakfa a Rilke, da Pascoli e Montale e con riferimenti scientifici che vanno dalle teorie dell’evoluzionismo di Darwin a quelle di Fabre, fra i padri fondatori dell’etologia. Infine, poiche “dire l’animale” è una questione complessa e ricca d’implicazioni, si è reso necessario inquadrare la posizione assunta da Giampiero Neri entro una visione filosofica antropologici di ascendenza biblico-cristiana che da Aristotele è giunta fino alle soglie della modernità. Soggettività antropocentrica che pur essendo stata messa in discussione fin da tempi remoti da alcune voci dissonanti quali Plutarco e Montaigne, è stata decostruita solo nel XX secolo grazie agli studi di importanti pensatori ai quali si è fatto riferimento, da Berger e Deridda fino dagli studi più recenti di Felice Cimatti e altri filosofi contemporanei.
Infine sulla questione dell’animalità in relazione al Mistero dell’ universo rivelatrici sono state le parole di Giampiero Neri stesso, raccolte in una preziosa intervista inedita intrisa di ricordi, incontri carichi d’affetto ed anche di paure, ma soprattutto della curiosità verso queste creature.
Per quanto la natura degli animali, il destino e il loro linguaggio ci siano ignoti essi sono visti da Giampiero Neri come i nostri naturali “compagni di viaggio”, attori che si muovono con noi su di un comune palcoscenico naturale. La natura è vista come uno specchio nel quale, al di là delle immagini di noi stessi, è possibile vedere di riflesso le immagini degli animali coi loro diversi comportamenti, privi però delle mascherature della nostra psicologia. Il loro comportamento infatti appare agli occhi del poeta più onesto del nostro, senza falsità, pietismi e quei camuffamenti che derivano dalla parola e portano ad un travisamento della storia che appare ai suoi occhi dettata da una politica unilaterale e dunque menzognera. E non a caso fra i vari meccanismi che entrano in gioco per la “lotta per la sopravvivenza”della specie, egli rivolge una particolare attenzione al mimetismo e all’adattamento all’ambiente. Attratto in particolare dai rapaci per la “doppia vita”che conducono, dedica ad essi numerosi componimenti, ma facilmente individuabili come presenze assidue nella sua produzione sono anche gli insetti, depositari di segreti inaccessibili e incomprensibili per l’uomo, pesci, anfibi,bovini, suini e altri animali domestici, in particolare i cani, fedeli compagni della vita dell’uomo. E se l’intensità di certi sguardi animali che paiono umani sembra nella magia poetica dell’incontro incrinare per un attimo la posizione gerarchica che l’uomo riveste nella creazione, tuttavia essa non è in grado di scardinarla. Fra gli assunti d’ispirazione aristotelica che Neri abbraccia saldamente c’è la considerazione che l’elemento principe discriminante fra l’uomo e l’animale resta la parola,vista tuttavia anche nei suoi risvolti negativi ovvero come elemento classificatorio ed esercizio di potere sugli animali. Nell’ultima sezione dal titolo Zoo, Giampiero Neri definisce il giardino zoologico come un monumento all’assenza, in cui gli animali esposti allo sguardo del pubblico subiscono un processo di reificazioni che equivale alla loro scomparsa.
Pur partendo dunque da una posizione tradizionalista, tesa a definire l’animale a partire dall’umano, in quanto vede in esso lo specchio di vizi e virtù umane la convinzione di Neri nei riguardi degli animali si radica anche nella convinzione che essi sono portatori di una alterità da preservare, accettare e rispettar nel segno di una interazione reciproca, oggi più che mai auspicabile nel nostro presente caratterizzato da problematiche ambientali e naturalistiche.
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Recensioni al libro
Degli animali. Dietro lo sguardo dei nostri animali L anima nascosta – La Provincia di Como – 19 giugno 2019
Vorrei.org – Degli animali. Viaggio nel bestiario di Giampiero Neri di Carmela Tandurella
ilmanifesto.it – Della fragilità umana ed animale che si incontra facendo poesia di Tiziano Fratus
Città del Monte – Elisabetta Motta. Giampiero Neri e l’alterità irriducibile di Andrea Galgano
La Casa della Poesia di Monza – 12 ottobre 2018 Degli animali.
Segnalazioni
Poesia. Corriere della Sera/Blog – Ottavio Rossani – Oggi a Monza il libro di Elisabetta Motta. Degli animali. Viaggio nel bestiario di Giampiero Neri
CIRCOLO CULTURALE SEREGN DE LA MEMORIA Report 19.11 Elisabetta Motta – Degli animali. Viaggio nel bestiario di Giampiero Neri
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LA CASA DELLA POESIA DI MONZA presenta : DEGLI ANIMALI. Viaggio nel bestiario di Giampiero Neri di Elisabetta Motta (Cartacanta edizioni, 2018)
Le Invasioni Pindariche – Elisabetta Motta nello ‘zoo’ del poeta Giampiero Neri – Libri e scrittori. Elisabetta Motta ha presentato a Milano il suo libro ‘Degli animali – Viaggio nel bestiario di Giampiero Neri’. Lo scrittore ambulante c’era!